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Giornata Mondiale dall'Alzheimer

Giornata Mondiale dell’Alzheimer. La Dott.ssa A. Carotenuto ci parla di questa patologia.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, domani 21 settembre, abbiamo affrontato questo tema insieme alla Dott.ssa Anna Carotenuto che, presso il CMO, effettua visite di prevenzione gratuita dedicate a questa patologia.

L’Alzheimer Association, il 21 Settembre di qualche anno fa, pubblicò una celebre frase: “se la demenza fosse una nazione sarebbe la 18esima potenza economica.”

La malattia di Alzheimer, e le altre forme demenze, sono destinate ad aumentare perché il numero di anziani aumenta e le difficoltà della vita accentuano lo stress cronico che facilita la comparsa della malattia.
La malattia di Alzheimer comporta un cambiamento graduale della persona: all’inizio, cioè in quella fase di passaggio che si chiama prodromica, sono colpiti i ricordi più recenti, successivamente anche quelli più antichi e consecutivamente si aggiungono tante altri disturbi come i deficit dell’orientamento spazio-temporale, della capacità di risolvere problemi e di calcolo, del linguaggio, del ragionamento che implicano una serie di difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività quotidiane. A questo lungo percorso di perdita cognitiva si aggiungono i disturbi del comportamento, che vanno dall’apatia con ritiro in sé stessi e perdita dell’iniziativa all’agitazione e aggressività spesso associata a comportamenti bizzarri.

Ma questa e altre forme di demenza possono essere prevenute?

La mobilitazione scientifica punta sulla necessità della tempestività della diagnosi e dei consecutivi interventi farmacologici e non.
La compromissione cognitiva, infatti, rappresenta un continuum i cui estremi sono rappresentati da una parte dall’invecchiamento normale e dall’altra dalla demenza clinicamente evidente: la transizione da uno stato all’altro prevede zone di sovrapposizione, è proprio in queste sfumate zone di confine che s’inserisce la necessità di una diagnosi tempestiva.

La Dott.ssa A. Carotenuto specifica che esistono fattori di rischio modificabili come fumo, obesità, ipertensione, depressione, inattività fisica, diabete, isolamento sociale ed è proprio su questi che è possibile agire precocemente.

Un valido intervento di diagnosi precoce, prima della cascata degenerativa dei sintomi, che agiscono proprio su quei fattori di rischio, come un cambiamento del proprio stile di vita, potrebbe essere un aiuto non indifferente, come quello di ritardare l’esordio nelle persone a rischio. Quindi:

  • Fare esercizio fisico
  • Smettere di fumare
  • Prendersi cura del proprio cuore
  • Seguire una dieta equilibrata
  • Allenare la propria mente

Ad oggi purtroppo non esiste una vera e propria cura farmacologica ma esistono attualmente delle cure sintomatiche che limitano il declino della malattia.
Il modo per riconoscere tempestivamente la predisposizione è effettuare test specifici per la diagnosi precoce.

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