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CMO – Il rientro in classe durante il Covid-19. Intervista alla Dott.ssa Amalia Rodontini.

C’è chi è già rientrato in classe e chi lo farà nei prossimi giorni, la scuola durante il Covid-19 sarà segnata da molti cambiamenti. Bambini, adolescenti e genitori dovranno affrontare nuove emozioni e paure, ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Amalia Rodontini, psicologa e psicoterapeuta e docente presso l’Università Vanvitelli.

Dopo mesi di lezioni a distanza, per niente facili, si ritorna ad una parvenza di normalità.
Nei mesi scorsi bambini e adolescenti sono stati sottoposti a molto stress dovuto al grande cambiamento messo in atto per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Si è partito dal non poter andare più a scuola al non poter più relazionarsi, ad esempio, con il proprio compagno di banco, con un susseguirsi di privazioni: non poter uscire, non poter fare sport, non poter vedere i propri cari, non poter abbracciare, non poter baciare, non poter giocare insieme all’amico del cuore etc. Insomma, tutti quei comportamenti che prevedevano il contatto umano e atti a costruire dinamiche di gruppo.
Solo un paio di mesi fa, quando i giovani hanno lasciato le loro aule virtuali avevano riposto grande speranza che il loro rientro in classe combaciasse con la fine dell’attuale pandemia così da poter vivere la loro vita con la spensieratezza che gli appartiene. E invece, al contrario il ritorno a scuola sarà segnato da una nuova routine e da una nuova quotidianità a cui abituarsi. Se una volta il tempo in classe veniva scandito dalle pause e quell’attimo di “libertà” tra una lezione e l’altra, oggi sarà scandito da pulizie di mani e di superfici, da fastidiose ma fondamentali mascherine e da spazi che non potranno più essere comuni. A tal proposito abbiamo posto qualche domanda alla Dott.ssa Amalia Rodontini.

Dopo circa 6 mesi lontani dalla scuola e dalle “regole”, a cui erano abituati, gli studenti campani stanno per rientrare in classe. Cosa ne pensa e come gestire il rientro a scuola?
In questi mesi ho molto sentito parlare di scuola in particolare per ciò che concerne i banchi, l’ organizzazione dei trasporti e cose simili, riferimenti che riconoscono la scuola come luogo fisico. Poco spazio mi è sembrato abbia avuto la scuola come luogo emotivo, luogo di vita e di esperienza per i minori. A mio avviso è importante che ci si approcci al ritorno in classe andando aldilà dell’aspetto materiale e organizzativo ma ritenendola un luogo di appartenenza, di aggregazione e di esperienze fondamentali per la crescita ed il benessere di bambini ed adolescenti. Il lockdown ha lasciato delle “ferite“ indelebili sui più giovani soprattutto a livello mentale. È, dunque, necessario che il rientro a scuola non si trasformi in un incubo o diventi un’ulteriore esperienza di stress già provati dall’esperienza degli ultimi mesi.

Cosa ha comportato l’esperienza di lockdown per i minori e come prevenire l’insorgenza di disagi psicologici?
Il lockdown e la conseguente didattica a distanza ha richiesto un’immediato cambiamento delle abitudini di vita e della modalità di apprendimento; in alcuni casi comportando ripercussioni sullo stato di salute psicofisica come mancanza di motivazione, chiusura, insoddisfazione, aggressività, alterazione del ciclo sonno-veglia. È per questo che la ripresa non può avvenire di punta in banco ma il consiglio è quello di accompagnare i minori nella nuova routine che si apprestano a vivere. Preparare il cambiamento con il giusto “clima emotivo”, sia a casa sia a scuola, attraverso la costruzione di un dialogo aperto, l’ascolto costruttivo, la narrazione del vissuto del minore è importante sotto l’aspetto emotivo

Il rientro a scuola in questo momento storico e sociale è anche una sfida per i genitori. Come possono essere di supporto ai propri figli nell’affrontare questa nuova realtà e contrastare eventuali conseguenze negative?
A differenza degli altri anni il rientro a scuola questa volta si fa particolarmente complesso. Ai genitori consiglio di Occuparsi del Covid19″ e non solo preoccuparsi. Questo significa prima di tutto di riuscire a gestire le proprie paure e timori, le proprie emozioni e dei pregiudizi evitando di compromettere e influenzare lo stato emotivo del proprio figlio e anche di imparare a gestire le eventuali emergenze senza panico, ad esempio nel caso di un alunno positivo nella classe o nell’istituto del proprio figlio. In tale direzione può essere utile:

  • Implementare una buona alleanza e cooperazione tra le famiglie e le scuole, al fine di garantire la sicurezza di tutti;
  • Informarsi e conoscere le prassi in atto ed il regolamento in materia di prevenzione e diffusione della pandemia;
  • Chiedere aiuto ai professionisti del settore se si hanno difficoltà a fronteggiare la nuova routine e si colgono segnali di malessere nel minore.

Infine, ai ragazzi mi sento di consigliare di non trascurare tutti quei comportamenti utili, oramai consolidati, raccomandati per diminuire la possibilità di contagio del virus, ma allo stesso tempo è importante ritornare alla socialità, sia con i compagni sia con con gli insegnanti. In definitiva bisogna ritornare a scuola con molta serenità ma nel rispetto di tutte le norme anti Covid-19 per se stessi e per il prossimo.

Ringraziamo la Dott.ssa Amalia Rodontini per il prezioso contributo.

 

 

 

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